venerdì 16 marzo 2012

Catta.

Ha tanti nomi; quello ufficiale è "Belinda".
Poi c'è "Catta", ma dal momento che non è proprio carino e pronunciarlo con la "g" per la micrognoma è impossibile, Papozzo ha proposto di chiamarla anche "Micia": quel che ne è uscito, però, è "Misza".
L'ultimo membro acquisito della famiglia ha già capito che quando è in casa certe cose non si fanno, che fuori c'è Bobo (e lo prende già in giro con una certa scaltrezza) e che la micrognoma è l'unica pericolosa veramente.
Le gnome grandi hanno già iniziato a coccolarsela e a ricevere in cambio un sacco di fusa, ma lei, la terribile piccola peste, le si piazza davanti e inizia ad urlare. Cosa ha ottenuto in questo modo? Non appena Beli (così è stato abbreviato, perchè qui si ha fretta anche nelle parole) la vede, scappa o si nasconde, atterrita.
La mini-bestiola odia stare sola, così quando casa è deserta, se ne va a cercare Papozzo al lavoro; chissà dove va quando anche lui non c'è. Mi piacerebbe proprio sapere...
Ieri sera la micrognoma ha dato il meglio di sè: prendeva le guance della povera Catta e le stringeva!
"Lasciala stare, o ti graffierà!"
Incredibilmente, però, la piccola palla di pelo non ha avuto nessuna reazione, a parte quella di scappare sotto il tavolo non appena è stata liberata dalla morsa di quelle due manine minuscole, ma potentissime.
Stamattina, mentre io preparavo la colazione e Beli mi girava tra le caviglie, la micrognoma se ne è uscita con: "Mamma, non fazzo codì Catta, io! No, pecchè lei piccola!" mimando con le manotte la presa della sera precedente...
"Brava..."
...
"Però non pestarle la coda!"

Nessun commento:

Posta un commento